Il sentiero di mattoni gialli

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21 A

lunedì 6 settembre 2010

RUBRICA: L'ARTISTA DEL GIORNO


L’ARTISTA DEL GIORNO: TOMMASO CAMPANELLA

 “Io nacqui a debellar tre mali estremi:
 tirannide, sofismi, ipocrisia”


Tra i personaggi nati il 5 Settembre deve necessariamente essere ricordato Tommaso Campanella, il quale, con Giordano Bruno e Bernardino Telesio, è uno degli anticipatori della moderna filosofia.
Calabrese di Stignano, Giovanni Domenico Campanella, ribattezzato Tommaso quando divenne frate nell’Ordine dei Domenicani in onore di San Tommaso d’Aquino, nasce nel 1568 da una famiglia povera e poco istruita.
Ragazzo prodigio, porta a termine con successo gli studi e di nascosto legge Erasmo, Ficino e Telesio.
Le sue idee religiose e l’interesse per le arti magiche lo costringono a fuggire da Napoli dove studiava. Viene inquisito dal Tribunale ecclesiastico e dopo aver lasciato il convento e vagato per l’Italia giunge a Padova dove entra in contatto con Galileo.
Rinchiuso in carcere per eresia riesce a tornare nella sua città natale. Nel 1599 tenta un’insurrezione contro il dominio spagnolo e di gettare le basi per una profonda riforma religiosa. Viene arrestato e condannato ma riesce a sfuggire alle torture fingendosi pazzo. Non riesce però ad evitare il carcere dove Campanella rimane rinchiuso, a Napoli, per ben ventisette anni. In questo lungo periodo di prigionia continua a scrivere, specialmente di filosofia, dedicando un’opera a Galileo, di cui Campanella apprezza molto il lavoro ed il pensiero.
Nel 1626 riacquista una parziale libertà dovendo rimanere a Roma sotto il controllo del Sant’uffizio.
Abolito tale vincolo da papa Urbano VIII, nel 1633 viene nuovamente accusato di eresia e di propaganda antispagnola. Si rifugia quindi a Parigi sotto la protezione del Cardinale Richelieu. Finanziato dal re, per la restante parte di vita si dedica alla pubblicazione delle sue opere, tra cui  è doveroso ricordare “La città del Sole”, opera di carattere utopistico in cui descrive una città ideale rifacendosi a Platone e all’Utopia di Tommaso Moro.

                                                                              Peter Childman



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